mercoledì 4 febbraio 2015

Lavoro, Scarsità, Abbondanza



Dalla lettera precedente cominciamo ad intuire come la Verità venga "frantumata e coperta" dai media mainstream ( ma frammentata anche da molti sinceri ricercatori in Internet ) in mille rivoli inseguendo poi un singolo filo conduttore, che viene presentato sempre come "il" problema, anzichè cercare di vedere l' intera ragnatela, composta da vari fili tutti interconnessi tra loro. Così per esempio i media affrontano il problema del "Lavoro" come un tema a sè stante, parlandoci della sua "mancanza" e di disoccupazione con ampia documentazione di statistiche, creando e rafforzando in noi la convinzione che il lavoro effettivamente "manchi", e che non ci sia nulla da fare. Contestualmente il Governo vara leggi e decreti che lo regolamentano in modo sempre più schiavistico, ed i sindacati tentano qualche timida opposizione che potremmo definire di adeguamento, più che di reale volontà di affrontare il problema nella sua complessità. Così il tutto si chiude nel solito circolo vizioso dove si segue un solo, falso e specioso filo logico, finendo solo col rafforzare in noi la convinzione che "le cose stanno così, e bisogna adeguarvisi".

Purtroppo anche sul web troppi cercatori si limitano a prendere in analisi uno specifico problema, incaponendosi a trattarlo come "il solo" vero problema, finendo così col perdere di vista una visione più ampia e veritiera. Inseguono il filo e non vedono la ragnatela, creata dalla stretta interconnessione dei vari fili. Le soluzioni proposte non potranno quindi essere che fittizie, portando alla creazione del solito Uroboro, il serpente che si morde la coda.
Analizzando l' inganno del Debito cominciamo invece ad intuire come tutti i problemi quantomeno "economici" siano intimamente correlati, e concetti quali "Lavoro" e "Scarsità" vadano interpretati con la precisa consapevolezza del grande gioco illusorio sottostante. E via di questo passo salendo a trame sempre più sottili e psicologiche, dipanando le quali si giunge infine a quella conclusione iniziale che il "Nemico" è innanzitutto nella nostra mente, ed è da lì che dobbiamo iniziare a liberarcene. Ma procediamo con calma, ed iniziamo ad analizzare il concetto di "Scarsità" così come ci viene solitamente presentato. 

SCARSITA' O ABBONDANZA ?
Com'è possibile che la nostra civiltà iper-tecnologica non abbia ancora eliminato lo spettro della morte per fame ? Perchè in un intero continente questo continua ad essere il maggior problema sociale ? Quale catastrofe naturale porta alle attuali crisi economiche nel primo mondo tanto evoluto e civilizzato ? Un' invasione di cavallette forse, come nell' antico Egitto, o una grande siccità, o qualche altro terribile cataclisma ?

Nulla di tutto questo Amica mia; come abbiamo visto parlando del Debito, si tratta solo di una ben precisa e studiata questione di VOLONTA' POLITICA. E come il mantra dell' orribile Debito Pubblico da ripagare serve da spauracchio per tenere in schiavitù la gente, così quello della presunta scarsità di risorse e materie prime serve a giustificare il precedente, altrimenti la gente comincerebbe a sentire qualche noticina stonata. In fondo non è un caso che l' Africa muoia di Debito e non certo di mancanza di materie prime: quello che le manca sono sempre i soldi per potersele permettere, ed è costretta a svenderle alle grandi multinazionali per pochi spiccioli anzichè riversarle sul mercato interno, che non ha moneta circolante sufficiente per acquistarle. Gira e rigira l' imbroglio è quindi sempre lo stesso. ( Analogo destino futuro per l' Europa, dove è soprattutto il lavoro a costituire l' ambita materia prima, trattandosi di un' economia principalmente di trasformazione ).

Così che, capito l' inganno maggiore, cominciamo ad essere smaliziati e sospettare che lo stesso schema ingannatorio si ripeta pari-pari ai vari livelli di controllo dei relativi settori strategici: denaro, energia, materie prime. Tutto guarda caso scarseggia, secondo il mantra del Pensiero Unico. Certo siamo una ben sfortunata discendenza di padri che tanto hanno fatto, lavorato, prodotto tecnologia e macchine per liberarci per sempre dalla morsa del bisogno, per poi ridurci a star peggio dei nostri predecessori. Eppure la terra dà sempre i suoi frutti, le grandi infrastrutture ci sono state lasciate in dono dalle generazioni precedenti, il petrolio è ancora talmente abbondante da indurre i governi ad insabbiare o disincentivare qualsiasi ricerca e scoperta di energie alternative. Ce n'è ancora così tanto che ci costringono tuttora ad usare un inquinante motore a scoppio inventato nella seconda metà dell' '800 piuttosto che impegnarsi seriamente con qualcosa di innovativo, che pur ogni tanto affiora alla ribalta e subito magicamente scompare.

Dov'è dunque tutta questa "scarsità" se non, ancora una volta, nient' altro che nelle nostre teste ? Nient' altro che nel nostro pensiero massacrato dalla propaganda ? Nient' altro che in condotte truffaldine che ancora una volta tendono sempre a privilegiare il grande ed il ricco a discapito della popolazione locale ?
O non siamo piuttosto immersi nell' "abbondanza", solo che non ci viene detto, e come succede per la moneta anche qui si opera un oscuro magheggio per cui a beneficiarne sono pochi grandi azionisti, corporation, multinazionali ecc ?
Non è ancora l' errata circolazione della moneta che nel primo mondo blocca gli scambi, quando le fabbriche sarebbero benissimo in grado di produrre ? Non è ancora l' errata circolazione della moneta che obbliga il contadino indiano a suicidarsi, l' imprenditore del Triveneto ad impiccarsi, il bambino africano a crepare di fame affinchè la grande distribuzione possa mettere i suoi prodotti sugli scaffali dei supermarket dell' intero globo ?
Tornate a far circolare bene il sangue e tutto l' organismo si ristabilirà; tornate a far circolare in modo corretto e idoneo la moneta e la scarsità, come per magia, scomparirà, lasciando spazio alla naturale abbondanza. Altro che mago Silvan !

LAVORO ? SI', MA COME ?
In un mondo normale non più sotto il ricatto del Debito Pubblico tornerebbe a vigere l' abbondanza anzichè la scarsità. Questo vale anche per il lavoro: in un regime di naturale abbondanza affermare che non c'è lavoro è come dire che mancano i chilometri per fare una strada. Un paradosso. Non solo, ma essendo la naturale ricchezza, intrinseca in popolo e territorio, finalmente meglio distribuita e libera di svilupparsi, ed essendo la produzione non più sottoposta alla sfruttamento delle multinazionali, ecco che l' esigenza di una minor produzione globale potrebbe finalmente espletarsi come progressiva liberazione dalla schiavitù del lavoro. In un mondo così normalizzato si potrebbe lavorare 4 ore al giorno e dedicare il tempo rimanente allo sviluppo personale delle proprie potenzialità, ad una vita sociale più soddisfacente, a poter dedicare più tempo agli aspetti culturali ed alla propria informazione. Informazione che diverrebbe giocoforza sempre più veritiera, ponendo i requisiti di base per una vera democrazia diffusa e maggiormente partecipata.
Si porrebbero le basi concrete per cominciare a spiccare il volo verso l' Utopia. Basi però da organizzare e strutturare ora in diverso modo, che non faccia che ripetere gli errori precedenti, ma secondo un nuovo modello di pensiero che per adesso non abbiamo ancora ben chiaro.  

Alla prossima, tuo Patrick Troll

( Il filmato d' apertura è opera di Nereo Villa )