giovedì 16 aprile 2015

Scelta e libero arbitrio

Il fatto è, cara Amica, che nella realtà Bene e Male non si presentano quasi mai con la netta separazione raffigurata dal Giano bifronte ( se così fosse tutto sarebbe relativamente semplice ) ma appaiono ovunque, sempre o quasi sempre, mescolati fra loro, conferendo a quanto ci si presenta innanzi un' ambiguità difficile da dirimere; e sappiamo per esperienza quanto il Male abbia necessità di travestirsi, di trarre in inganno, di usare una maschera buonista per confondere la gente. Se così non fosse, semplicemente non saprebbe fare il suo mestiere; e quanto il potere e il sistema cerchino di imbrogliarci abbellendosi con dichiarazioni, parole, indottrinatori fuorvianti lo abbiamo ampiamente visto parlando di debito pubblico e di media, per fare solo un paio di esempi.
Le cose pertanto, già difficili a livello di una chiara e quanto più veritiera presa di coscienza, si complicano ulteriormente quando dalla conoscenza si deve passsare ad operare una scelta e l' azione conseguente. Anche perchè abbiamo visto come sia facile per questo sistema traviare anche le migliori intenzioni: quanti, sinceramente intenzionati a migliorare il proprio futuro per sè e per gli altri, avranno per esempio aderito alle cosiddette "primavere" arabe, strumentalizzate e "colorate" a loro insaputa dalla "Comunità Internazionale" per i suoi fini mercantili e di dominio, ritrovandosi oggi nell' ancor peggiore situazione che ben conosciamo ? Quanti avranno dato a tale causa la loro sincera energia ritenendola una causa genuina ? O ancora quanti aderiscono per "buona volontà" ad organizzazioni ed enti sedicentesi "umanistici" o "caritatevoli", e che magari poi risultano essere gestiti sottobanco da una qualche sigla internazionale con il duplice scopo di confondere le acque, dare una facciata di buonismo ad intenti di sottomissione, e magari costituire il fertile terreno per operazioni di guerra psicologica ? E guardando nella nostra quotidianità più semplice ed immediata, quante organizzazioni di beneficienza e volontariato non sono che il lavacro di facciata per gruppi di persone peraltro ben saldamente convinte a mantenere in vita un sistema capitalista profondamente ingiusto nelle sue fondamenta ? Quante persone attraverso queste organizzazioni, cavalcando e sfruttando un qualsivoglia malessere sociale ed il buon cuore di tanti ingenui aderenti in buona fede, non fanno che tacitare la loro coscienza sulle vere cause del malessere stesso, e lavarsene le mani con una semplice quanto facile "raccolta fondi", senza peraltro osare davvero sviscerarle, affrontarle e metterle in discussione ? "Sono testimonial della causa Pinco Pallino, quanto mi sento giusto !" "Ho inviato due euro via sms per la causa Pallino Pinco, quanto mi sento giusto !"

Volendo riassumere gli atteggiamenti erronei che allontanano l' uomo dal conseguimento del suo vero bene e di un' utopia desiderabile, come fin qui visti nelle nostre lettere, possiamo stendere la seguente lista:

   - Egoismo:  intendendo con ciò ogni tendenza a noi intrinseca a dare uno sviluppo distorto, nella direzione del puro materialismo, alle nostre esigenze innate come esposte qui. Questo significa privilegiare e alimentare per scelta consapevole l' Avere sull' Essere, la sopraffazione sulla condivisione,  la competitività sulla solidarietà, la contrapposizione sull' empatia, l' odio e la diffidenza sulla comprensione e l' amore.

   - Distorsioni indotte dal Sistema:  quando facciamo nostro in modo acritico il pensiero unico vigente, trasformando il nostro pensiero e le nostre azioni nel "Conformismo da Automi", non essendo capaci di separare il nostro più intimo sentire dal sentire indotto dal sistema. Ciò significa aver svolto uno scarso o nessun lavoro su noi stessi al fine di raggiungere una maggior consapevolezza. Come nel film "Shining", succede che ascoltando solo i moniti subliminali e occulti del "sistema" Overlook ci trasformiamo in spietati carnefici, come succede al protagonista Jack Torrance.

   - Verità nascoste:  il sistema, oltre che condizionarci con la propaganda ed indirizzare verso i suoi fini le nostre più genuine energie, occulta di peso alcune verità scomode al potere vigente. Lo abbiamo visto parlando di Signoraggio, lo vediamo quotidianamente operare in tal senso attraverso i media. Il film "Il nome della rosa" è un capolavoro in tal senso, in quanto ci lascia intuire di quale portata può essere stata l' intera manipolazione storica quando a tramandare il sapere erano i monaci certosini delle abbazie medioevali. Nel caso specifico, l' uccisione fisica dei traduttori perchè non riferissero di quanto venuti a conoscenza, e l' incendio finale e devastante della biblioteca, bastano e avanzano a far capire che, in una simile ipotesi, l' intera verità storica ivi racchiusa sarebbe andata perduta ... Ce n'è abbastanza per porsi molti inquietanti interrogativi, e domandarci di quali verità siamo attualmente in possesso.

   - Inganno e Ignoranza ( nel senso di non completa conoscenza ):  E' un corollario del punto precedente: quando, come visto anche nell' introduzione, per mancanza di informazioni, o perchè ingannati, ci sfuggono tutte le possibili implicazioni di una decisione o scelta. Pur non implicando nessuna colpa, in quanto nessuno è onnisciente, si ha per risultato che un' azione intrapresa verso il supposto bene ha come effetto concreto quello di condurre al male.

   - Idea e Struttura:  quando un' idea di per sè valida viene convertita nella struttura che dovrà applicarla, spesso con la sovrapposizione di altri assiomi di tipo prettamente utilitaristico che corrompono la bontà dell' idea di partenza. 

   - Individui senz' anima ?  Intendendo con "anima" la nostra parte empatica e spirituale, capita a volte di imbatterci in individui talmente volti al materialismo, all' osservanza acritica di ogni regola, e così completamente refrattari e inamovibili al dubbio anche se posti di fronte all' evidenza dei fatti, da considerare se essi siano privi di ogni capacità empatica. Si tratta di individui di solito ben adattati, in quanto il sistema piramidale seleziona proprio tale caratterialità per i suoi vertici, la cui intelligenza è però solo manipolatoria, il carattere autoritario, l' empatia del tutto assente o solo simulata, come assente ogni volontà di comprensione di qualcosa che non rientri nel loro schema di riferimento. Inutile discutere, inutile cercare una breccia in tali personalità: messe di fronte al bianco continueranno ad affermare che è nero. Che ne siano coscienti o meno, costoro costituiscono i "Jack Torrance" della situazione. Introiettare e adempiere in modo acritico ad ogni dettame del sistema, senza mai porsi alcun dubbio nè alcuno scrupolo di coscienza, significa come Jack trasformarsi nel persecutore e carnefice di innocenti.            

Come non sentirci confusi di fronte a tutto ciò ? Dove va a finire la nostra presunta "libertà di scelta" ?
Non possiamo certo essere onniscienti, e tocchiamo con mano che, per quanto cerchiamo di essere informati e consapevoli, a volte questo non basta a toglierci dalle mille possibilità d' inganno in cui possiamo cadere. Abbiamo imparato a rifiutare gli assunti dogmatici e irrazionali dei falsi profeti, e a valutare le contraddizioni logiche che si presentano all' interno delle differenti tesi ideologiche. Abbiamo constatato quanto queste portino più a dividerci aprioristicamente che a conseguire i supposti ideali su cui, in buona o cattiva fede, si basano. Abbiamo visto come la miglior soluzione, qualora ci troviamo confusi, sia rivolgere l' attenzione all' interno di noi stessi e lì porre le giuste domande, cercando le risposte in modo conforme a quanto ci suggerisce la nostra anima, la nostra parte più genuina e autentica, la nostra capacità di amore ed empatia.
Eppure tutto questo a volte ancora non basta e, come visto negli esempi portati nell' introduzione, rischiamo di essere raggirati nonostante la nostra buonafede. E se anche assumiamo per certo che separare il bene dal male ed operare per il bene costituisca il profondo scopo della vita, di fronte a tanta confusione finiamo per buttare la spugna e arrenderci, constatando che da soli  non ce la possiamo fare, e che distinguere fino in fondo il Bene dal Male travalica spesso le umane possibilità.
Come salvarci quindi dal caos in cui rischiamo di affondare ?

IL SATANA
Possiamo dire che questi punti riuniti costituiscono la "parte diabolica" del mondo e della società, quell' energia che impedisce pur nello scorrere dei secoli il raggiungimento di quell' Utopia che invero l' uomo ha sempre sognato e a cui hanno sempre aspirato pensatori e filosofi, almeno da Platone in avanti. L' etimologia del nome "Satana" è proprio "colui che si oppone", e questa energia, che si voglia identificarla solo nell' errore umano o in qualcosa di sovrannaturale, di fatto si oppone al conseguimento di quel "Divino Collettivo" teorizzato in una precedente lettera. Certo si resta sbalorditi a constatare quanto, seppure in pensieri e parole ci troviamo quasi tutti d' accordo, sia difficile per l' umanità progredire verso un' effettiva liberazione, e quanto nonostante tutti i secoli trascorsi essa si trovi ancora nelle stesse condizioni di partenza, schiava del potere di pochi. Possibile che tanti secoli di Storia non abbiano insegnato nulla all' uomo ? E del resto il parallelo della situazione attuale con quanto avveniva ai tempi dell' Impero Romano non è assolutamente fuori luogo: la mentalità dominante è la stessa, e stessa è la condizione di schiavitù della maggioranza della popolazione. E ancora torna l' interrogativo di partenza del blog: come è possibile che pochi siano riusciti e tutt' ora riescano a tenere in schiavitù i molti, come è possibile che i pochi riescano ad ingannare tanto bene e per così tanto tempo i molti, se non con la fattiva compartecipazione di questi ultimi ? Da qui la necessità di una presa di coscienza individuale e collettiva, ma oggi ci scontriamo con la constatazione che essa da sola non basta.
Ci scontriamo con la constatazione che le sole forze dell' uomo non bastano a farlo progredire nel processo storico, proprio in quanto non è pienamente padrone di distinguere e scegliere il Bene dal Male, proprio perchè il suo cosiddetto libero arbitrio manca di "qualcosa" per poter essere esercitato. Proprio perchè veniamo subdolamente ingannati in mille modi, e non saremmo mai in grado con le nostre sole forze di venirne a capo. E se esistono individui senz' anima, o comunque non riconducibili ad un progetto di presa di coscienza collettiva qui teorizzato, come procedere ? Non continueranno questi, imperterriti, ad ingannare e tentare di dominare gli altri, essendo del tutto refrattari ad ogni appello ad una "coscienza interiore" ? Non continuerà il potere ad autoperpetuarsi in un ciclo senza fine, essendo tali individui proprio quelli che il sistema, impersonale e depersonificante, seleziona per porre a capo dei suoi nodi nevralgici ? Una levata di scudi a cosa servirebbe ? E CONTRO CHI alzare eventualmente la spada, se il male è così infingardo e diffuso, se sa mimetizzarsi tanto bene, se alla fin fine non sappiamo distinguere il grano dal loglio ?
Siamo al solito Uroboro ... per fortuna c'è già stato chi storicamente si è posto il problema, e ha dato una risposta.

GIAMBATTISTA VICO e L' ETEROGENESI DEI FINI
Il nostro modo di pensare procede istintivamente per opposti, ed anche qui ne abbiamo una tipica dimostrazione: due tesi opposte e contraddittorie che o ci lasciano con un nulla di fatto, portandoci a rifiutare tutto e quindi a buttare il bimbo con l' acqua sporca, o ad aderire in modo fideistico e partigiano per una di esse, senza prendere in considerazione la parte di verità contenuta nell' opposta tesi. Ancora si tratta quindi di operare una sintesi, di guardare ad esse in modo scevro da sovrastrutture mentali e scendere dentro di noi interrogando la nostra parte più intima. E scendendo nel nostro intimo ci accorgiamo di quanto Bene e Male siano frammischiati anche in noi stessi, nei nostri pensieri e azioni quotidiani. Perchè dunque non dovrebbe essere così nella società, nel collettivo degli umani ? E se da una parte il nostro spirito si rifiuta categoricamente di ritenere che non ci sia rimedio a tutto ciò, e che le cose andranno sempre così, dall' altra la facile tentazione ad estirpare il Male con la forza conduce al paradosso per cui dovremmo ucciderci tutti a cominciare da noi stessi, annientare l' umanità intera per estirpare radicalmente da essa il Male. Cerchiamo quindi anche in questo caso di ragionare con calma e sangue freddo.       
Se da una parte è constatabile che l' umanità è ancora indietro nel suo processo di emancipazione, dire che esso sia del tutto assente è comunque falso: se fosse vero che il Male alla fine vince sempre saremmo a tutti gli effetti ancora ai tempi dell' Impero Romano (o ancora più indietro), e si sarebbero ormai verificate le condizioni per cui un unico Grande Fratello avrebbe già preso l' intero controllo di un' umanità robotica e completamente massificata di individui senz' anima. Ma così non è: non solo di fronte all' oppressione l' uomo ha sempre trovato lo spirito e la forza per reagire (anche se non sempre nei modi opportuni), ma bisogna ammettere che ci sono sempre stati nel corso della storia uomini e presenze illuminanti col loro pensiero, ed interi periodi in cui tale pensiero illuminante ha pienamente trionfato, entrando a far parte oggi del nostro "normale" bagaglio culturale, o se si vuole dell' Inconscio Collettivo della massa, inconscio collettivo che comunque sia in questo modo evolve e non è più lo stesso di 1000 anni fa.
L' Umanesimo ed il conseguente Rinascimento avvenuti dopo il periodo oscuro del Medioevo sono forse l' esempio più lampante di ciò: quello che ieri era il pensiero avanzato e rivoluzionario in vari ambiti di un Dante, un Leonardo, un Galileo o un Giordano Bruno, pensiero per il quale alcuni rischiarono molto ed altri persero addirittura la vita, oggi è materia di studio nelle scuole elementari. Oggi, per fare un altro esempio, più nessuno rischia la vita per esporre in Internet teorie ancora fino a poco tempo fa del tutto tabù quali quella del falso debito pubblico, per cui persero la vita i vari Sankara e Kennedy; oggi c'è chi addirittura ci può fare una tesi di laurea. Ancora, abbiamo avuto l' esempio vivente di un Gandhi che con la sola pratica della disobbedienza civile ha liberato un' intera nazione dal colonialismo; e per finire con gli esempi oggi anche un bambino può affermare che è la terra a girare attorno al sole e non viceversa, senza per questo rischiare di essere mandato al rogo ... Ecco: quello che davvero occorrerebbe oggi è un Nuovo Umanesimo, con la stessa carica di idee rivoluzionarie ed evolutive che ebbe allora, idee che determinarono l' uscita definitiva dal Medioevo. Ma come è possibile che da un periodo oscuro come il Medioevo possa nascere un Umanesimo, proprio quando il ciclo degli eventi malvagi e di dominio incontrastato sembra chiudersi in modo definitivo su sè stesso ? Come è possibile che una fenice rinasca sempre dalle ceneri di quella che appare ogni volta come la fine della Storia ? Come è possibile che ci sia un processo evolutivo ben chiaro ed osservabile, in contraddizione con la reiterante organizzazione del Male, che tende a ripetersi in modo sempre uguale e sempre simile a sè stessa, con gli stessi schemi, con lo stesso unico fine di dominio globale ? Perchè, nonostante tutto, non è ancora riuscita nel suo intento ? Sembrano domande peregrine, se non fosse che oggi ci troviamo esattamente in una situazione analoga a quella di 1000 anni fa.

Giambattista Vico affermava che sì, è vero che la Storia tende a ripetersi ciclicamente ( e noi oggi sappiamo quanta parte abbiano l' organizzazione economica e il DEBITO in tutto ciò ), ma contestualmente tende anche ad evolvere in modo rettilineo verso un fine ( che noi oggi possiamo definire di sempre maggior conoscenza e consapevolezza ): il moto risultante sarebbe quindi quello di una SPIRALE, e non di un semplice circolo autoreplicantesi, nè di una retta, ma la risultante dell' interazione delle due forze. 

( Ohibò, ancora una volta abbiamo la spirale quale logica interna della struttura. E ancora una volta abbiamo a contendersi le opposte tesi di materialismo e spiritualità, di Avere ed Essere, di Male e di Bene. Opposte tesi, opposte energie che generano ancora una volta la ben nota spirale progressiva di cui abbiamo già parlato: c'è di che meditarne ! Come c'è da meditare sul fatto che tale spirale inizia in modo infinitesimale e poi progredisce e si allarga sempre di più, in modo logaritmico. Come c'è da meditare sul fatto che il libero arbitrio dell' uomo aumenti parallelamente al processo di progressiva consapevolezza, e che il male costituisca L' ERRORE da correggere, l' errore attraverso cui impara, l' errore che costituisce al tempo stesso strumento della sua evoluzione; evoluzione a "spirale in divenire" e "spirituale" che conferma l' ipotesi della tensione a raggiungere quel "Divino Collettivo" già precedentemente esposta, e al coinvolgimento sempre più esteso della "massa" degli umani in tale processo. 
Correggere l' errore, correggere il male è dunque compito storico dell' uomo, e il vero senso della vita a cui siamo chiamati. Ma abbiamo anche visto che in questo non siamo autosufficienti, che non sappiamo distinguere fino in fondo il bene dal male, e che il nostro sapere è anch' esso in evoluzione, quindi limitato al livello raggiunto dalle contingenze, dalla particolare epoca storica in cui viviamo. Quindi dobbiamo essere aiutati ad evolvere, in quanto non autosufficienti. Ma da chi ? ).

Sempre il Vico individua nel procedere storico un principio di ETEROGENESI DEI FINI, per cui succede che fini minori, perseguiti egoisticamente dall' uomo nella direzione del proprio materialistico interesse, finiscano spesso per condurre a maggiori risultati, insperati ed inattesi, volti in direzione superiore e talvolta opposta, ossia proprio quella di un' evoluzione storica invece della sua stasi e ripetizione uguale a sè stessa. In questo gioca un ruolo fondamentale quella che lui chiama la PROVVIDENZA STORICA, un principio superiore alla mente dell' uomo, che interviene nel processo storico. 

L' ISPIRAZIONE DIVINA
Insomma per farla breve il Divino interverrebbe direttamente nell' Uomo e nella Storia, ad ispirare il pensiero e le azioni dell' uno, e guidare l' evoluzione dell' altra. Ripetiamoci ora la domanda: da dove sono usciti l' Umanesimo e il Rinascimento se non dalla particolare ispirazione del pensiero dei suoi artefici ? Un' ispirazione universalmente tesa alla ricerca del divino attraverso l' ingegno, lo studio della Natura, le arti, l' architettura, l' osservazione dell' uomo, lo sviluppo del pensiero critico e creativo ecc, ossia proprio attraverso la parte migliore e nobile, la parte prettamente spirituale dell' Uomo ? 
Non ci parlano forse di questa tensione al Divino le maestose cattedrali gotiche edificate dagli architetti rinascimentali ? Se paragoniamo una cattedrale gotica con una chiesa romanica (medioevale) restiamo stupefatti di tanto sbalorditivo ed ardito progresso architettonico, di fronte al quale tutt' oggi ci domandiamo "come hanno fatto, come hanno potuto arrivare a tanto in così poco tempo, e con gli scarsi mezzi dell' epoca ?"  E non possiamo affermare che tutto il progresso nelle scienze, nelle arti, nel pensiero, esploso così improvvisamente nell' Umanesimo non abbia un che di divino, sia nell' aspetto puramente esteriore di ricerca della bellezza e della perfezione, che nell' intimo processo di relazione tra sè e il divino superiore che a tutte queste opere è sotteso ? E proprio questa parrebbe essere la volontà del Divino: farsi conoscere, attraverso un progressivo aumento della consapevolezza e coscienza che arrivi a sostituire il dogma, tesi tanto dolorosamente e tenacemente affermata dai tanti eretici che si opponevano all' oscurantismo medievale. Si badi bene: i termini di "fede" e "dogma" non vanno intesi come sinonimi, ma come antitetici: lo scienziato per esempio ricerca attraverso la logica e la ragione proprio perchè "ha fede" nelle sue convinzioni e rifiuta il dogma aprioristico, sempre foriero di interpretazioni gratuite ed assiomatiche, vero nemico della logica. Al contrario la fede è "amica" della logica, e ne desidera il suo pieno sviluppo, finchè la conoscenza infine giunga a sostituirsi alla fede, di cui non c'è più necessità una volta che, semplicemente, "si vede" e "si tocca con mano". Il vero scienziato (di cui gli umanisti erano il prototipo) ha bisogno della fede nel momento in cui ricerca e studia l' oggetto della sua analisi; ma essa non gli serve più quando lo ha raggiunto, quando la certezza del "sapere" si sarà sostituita alla necessità della fede.

A noi oggi scegliere, con l' aumentata capacità rispetto al passato di esercitare il nostro libero arbitrio, se ancora una volta optare per la via dei "dogmi" materialistici dettati dal sistema, per la facile tentazione satanica della sbrigativa opposizione che conduce ai conflitti e ad una ripetizione analoga del ciclo, o scegliere finalmente la via della "fede" in una possibile e più alta, spirituale evoluzione, agevolando in tal senso il processo storico.          

Alla prossima, tuo Patrick Troll