domenica 7 giugno 2015

Fine

Cara Amica, siamo così giunti alla fine di queste nostre lettere. Fanne buon uso, per sempre tuo Patrick Troll.

DI SOLE E D' AZZURRO

Voglio parlare al tuo cuore
leggera come la neve
anche i silenzi lo sai,
hanno parole
Dopo la pioggia ed il gelo
oltre le stelle ed il cielo
vedo fiorire il buono,
di noi il sole e l'azzurro sopra i nevai
 

Vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi più fragili, io ci sarò
come una musica,
come domenica di sole e d'azzurro
Voglio parlare al tuo cuore
come acqua fresca d'estate
far rifiorire quel buono di noi anche se tu, tu non lo sai
Vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi più fragili, io ci sarò
come una musica,
come domenica di sole e d'azzurro.

venerdì 5 giugno 2015

Chiese e dogmi ( aggiornato )

Certo lascia quantomeno perplessi constatare quanta poca coerenza esista nella chiesa tra le parole di Cristo, che essa predica, e la loro fattiva messa in opera. Già il semplice fatto che il sedicente "Cristianesimo" si sia suddiviso in differenti dottrine (Cattolicesimo, Protestantesimo, Ortodossia) ognuna delle quali rivendica per sè l' "ufficialità" e la "verità", è un paradosso se confrontato con l' insegnamento di Gesù, insegnamento a carattere universale. Ma l' uomo si sa è più propenso a seguire sempre la facile, diabolica tentazione del darsi etichette esteriori in base alle quali identificarsi, dividersi e contrapporsi, piuttosto che accettare l' idea di amore universale predicata da Cristo. E' più propenso a contaminare le sue parole con la "propria" legge, o comunque interpretarle in tal senso: un senso secolare che viene quasi sempre contaminato e distorto da interessi materiali e terreni, che poco hanno di spirituale e celeste. Fede e religiosità non sempre infatti vanno di pari passo, ed anche un ateo può essere sostenuto da una fortissima fede: con "fede" va infatti intesa la somma di valori, idee, e relativi comportamenti che ognuno sceglie a guida del proprio orientamento nell' esistenza: TUTTI, quindi, indistintamente tutti agiamo "con fede", e come abbiamo visto più volte è molto facile per il Sistema infiltrarsi in tale sistema valoriale, fino a sostituire completamente quella che dovrebbe essere la fede nel naturale sviluppo umano verso il suo bene, con quella negli interessi del sistema stesso, ed uno sviluppo innaturale verso il male dell' uomo.  Per dirla con Fromm: "Le nostre motivazioni, idee e credenze consce sono un miscuglio  di false informazioni,  preconcetti,  passioni irrazionali, razionalizzazioni,  pregiudizi,  sul quale  galleggiano  brandelli  di verità dando la sicurezza,  per quanto illusoria, che l'intera mistura sia reale e vera". In generale quindi possiamo dire che noi tutti agiamo "con fede" principalmente a favore di una legge, una dottrina dogmatica e comportamentale scritta in qualche libro "all' esterno" di noi, invece che favorire la scoperta e lo sviluppo della legge già scritta "dentro" di noi, senza la quale non solo qualsiasi Utopia, ma nemmeno qualsiasi normativa di civile convivere sarebbe possibile.
Ma la Chiesa non era sorta proprio per salvaguardarci da questo pericolo ? Non dovrebbe essa predicare "con parole ed opere" una fede nella parte più spirituale e migliore dell' uomo, non dovrebbe farsi capire con semplicità e chiarezza anche agli ultimi, mostrarsi con l' esempio ai semplici aldilà delle difficili interpretazioni dei testi, non dovrebbe costituire quel "buon pastore" posto a guida e protezione del suo gregge ? E non è invece storicamente successo che essa, se non proprio combaci, ma si sia quantomeno spesso schierata proprio a fianco di quei "cattivi pastori" descritti fin dalla prima lettera, quelli che ingannano il gregge contribuendo a perpetuare il controllo ed il dominio dei pochi sulle moltitudini ?

lunedì 1 giugno 2015

Educazione, istruzione e formazione

Cara Amica, abbiamo già enunciato molti ingredienti atti a costituire la base fondamentale del nostro nuovo e desiderabile sistema. Immaginandolo già ad un suo primo livello di implementazione, cominciamo però ad avvederci anche di alcuni difetti intrinseci, cui ovviare con opportune strategie onde evitare che possano concretizzarsi. Queste le maggiori obiezioni che balzano immediatamente all' occhio:

1) Come evitare che, in un sistema produttivo come descritto, ove scompaiano povertà e scarsità ed anzi abbondanza e benessere siano ampiamente diffusi, e dove il tempo liberato dal lavoro torni ad essere nuovamente disponibile alla gente, questa non si trasformi in una massa di zuzzurulloni dedita solo a coltivare hobby vari, dedicarsi ad inutili passioni, e a consumare in modo irrazionale, tornando così ad alimentare la catena del consumismo e quindi alterare il nostro ideale equilibrio produttivo ? Come evitare che la tentazione materialista finisca di nuovo per investire, guidare e determinare l' intera esistenza ?

2) Come evitare che i soliti furbi riescano in qualche modo ad impadronirsi dei desideri, dei pensieri e quindi delle azioni della gente, tornando al costituirsi di pseudo-ideologie che di nuovo dividano la gente in gruppi spingendola a contrapporsi, in nome di interessi di parte piuttosto che dell' interesse collettivo ?

Questi i due maggiori pericoli che nessun sistema, per quanto perfetto, può eliminare da solo: nessuna normativa, per quanto ben studiata, sarà mai immune dal rischio di essere più o meno facilmente aggirata dai furbi di mestiere, e da gruppi che si propongano di predominare sugli altri, considerandoli alla stregua di massa di imbecilli da sfruttare a proprio esclusivo vantaggio. E torniamo al solito discorso che nulla potrà un sistema "esterno", per quanto ben progettato, se ogni singolo componente della società non sarà stato opportunamente educato ed istruito a comprendere e seguire i suoi veri interessi, che non sono di tipo materiale.