venerdì 5 giugno 2015

Chiese e dogmi ( aggiornato )

Certo lascia quantomeno perplessi constatare quanta poca coerenza esista nella chiesa tra le parole di Cristo, che essa predica, e la loro fattiva messa in opera. Già il semplice fatto che il sedicente "Cristianesimo" si sia suddiviso in differenti dottrine (Cattolicesimo, Protestantesimo, Ortodossia) ognuna delle quali rivendica per sè l' "ufficialità" e la "verità", è un paradosso se confrontato con l' insegnamento di Gesù, insegnamento a carattere universale. Ma l' uomo si sa è più propenso a seguire sempre la facile, diabolica tentazione del darsi etichette esteriori in base alle quali identificarsi, dividersi e contrapporsi, piuttosto che accettare l' idea di amore universale predicata da Cristo. E' più propenso a contaminare le sue parole con la "propria" legge, o comunque interpretarle in tal senso: un senso secolare che viene quasi sempre contaminato e distorto da interessi materiali e terreni, che poco hanno di spirituale e celeste. Fede e religiosità non sempre infatti vanno di pari passo, ed anche un ateo può essere sostenuto da una fortissima fede: con "fede" va infatti intesa la somma di valori, idee, e relativi comportamenti che ognuno sceglie a guida del proprio orientamento nell' esistenza: TUTTI, quindi, indistintamente tutti agiamo "con fede", e come abbiamo visto più volte è molto facile per il Sistema infiltrarsi in tale sistema valoriale, fino a sostituire completamente quella che dovrebbe essere la fede nel naturale sviluppo umano verso il suo bene, con quella negli interessi del sistema stesso, ed uno sviluppo innaturale verso il male dell' uomo.  Per dirla con Fromm: "Le nostre motivazioni, idee e credenze consce sono un miscuglio  di false informazioni,  preconcetti,  passioni irrazionali, razionalizzazioni,  pregiudizi,  sul quale  galleggiano  brandelli  di verità dando la sicurezza,  per quanto illusoria, che l'intera mistura sia reale e vera". In generale quindi possiamo dire che noi tutti agiamo "con fede" principalmente a favore di una legge, una dottrina dogmatica e comportamentale scritta in qualche libro "all' esterno" di noi, invece che favorire la scoperta e lo sviluppo della legge già scritta "dentro" di noi, senza la quale non solo qualsiasi Utopia, ma nemmeno qualsiasi normativa di civile convivere sarebbe possibile.
Ma la Chiesa non era sorta proprio per salvaguardarci da questo pericolo ? Non dovrebbe essa predicare "con parole ed opere" una fede nella parte più spirituale e migliore dell' uomo, non dovrebbe farsi capire con semplicità e chiarezza anche agli ultimi, mostrarsi con l' esempio ai semplici aldilà delle difficili interpretazioni dei testi, non dovrebbe costituire quel "buon pastore" posto a guida e protezione del suo gregge ? E non è invece storicamente successo che essa, se non proprio combaci, ma si sia quantomeno spesso schierata proprio a fianco di quei "cattivi pastori" descritti fin dalla prima lettera, quelli che ingannano il gregge contribuendo a perpetuare il controllo ed il dominio dei pochi sulle moltitudini ?

SOLIDARIETA' MATRIARCALE vs. AUTORITA' PATRIARCALE
In "Avere o Essere ?" Fromm arriva addirittura ad affermare che la religione, il "credo" oggi comunemente applicato nulla abbia di cristiano, ma non sia che la trasposizione, in chiave adeguata ai tempi, ancora dell' antico culto pagano degli dei dell' Olimpo: anche se opportunamente mascherato, il vero credo attuale rimane ancora quello del mito dell' eroe che combatte e conquista, che domina e sottomette esteriormente anzichè intraprendere la vera conquista del proprio sè interiore; e la cui vera modalità esistenziale è rimasta quella dell' Avere anche se mascherata da Essere: "noi siamo ciò per cui proviamo devozione, che a sua volta costituisce il movente del nostro comportamento. Così,  per esempio,  se un tale  adora  il  potere pur professando una religione d'amore,  la sua segreta religione è  quella  del  potere,  mentre  la  sua  cosiddetta religione   ufficiale,   a   esempio  il  cristianesimo,   non  è  che un'ideologia" ( Fromm, "Avere o Essere?" )
"La  storia Europea e  del  Nordamerica,  nonostante  la  conversione  alla Chiesa,  è una storia di conquista, di orgoglio, di bramosia; i nostri supremi valori sono: essere più forti  di  altri,  essere  vittoriosi, sottomettere  altri  e  sfruttarli,  e  sono valori che coincidono col nostro ideale di virilità: soltanto colui il  quale  sa  combattere  e sottomettere è un uomo;  chiunque non sia abile nell'uso della forza è un debole, vale a dire poco virile"
.  ( Cfr. a questo proposito tutto il paragrafo "Il mondo occidentale è cristiano ?", pag. 83 ).
La Chiesa che nel corso dei secoli ha "convertito con la spada", contribuendo a colonizzare territori e sottrarre alle popolazioni native terre e materie prime; la Chiesa che ha di buon grado appoggiato il colonialismo e le guerre personali di imperatori e regnanti, la Chiesa che tutt' oggi benedice gli eserciti adeguandosi ai dettami materialistici camuffati da patriottismo; la Chiesa che predica l' Essere ma opera per l' Avere, al punto da costituirsi in sistemi finanziari e bancari ed istituzioni quali lo Ior ... questa Chiesa sta forse applicando l' insegnamento di Cristo ?  Dello stesso Cristo che non disdegnava di lavare i piedi agli apostoli, che operava guarigioni e non ferite, che sfamava la gente distribuendo i pani, e non la riduceva certo alla fame ... non sono cure e attenzioni prettamente "femminili" ?

L' insegnamento di Cristo, se correttamente applicato, avrebbe storicamente condotto ad una società molto diversa, molto prossima all' Utopia, una società il cui principio guida sarebbe stato quello della solidarietà di tipo matriarcale, contrapposto al dominio autoritario e patriarcale col quale ci troviamo tutt'oggi ad aver a che fare. Ma la stessa struttura gerarchica della Chiesa non risponde ad uno schema patriarcale di verticistico controllo ? Dove sono finite le attenzioni premurose e "femminili" del Cristo per il suo gregge ? E la "nuova legge" del Comandamento dell' Amore, quell' "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato" non andava proprio in direzione di un tipo di società matriarcale a sostituire la vecchia legge testamentaria, espressione di un' autorità tipicamente maschile ed autoritaria ?
Ma questo costituiva forse un pericolo storico talmente grande da indurre la stessa gerarchia ecclesiastica ad occultare parte dell' insegnamento di Cristo, e ad interpretare "il verbo" nello stesso senso della vecchia "legge", collegandolo, nel vissuto se non nel predicato, in modo inscindibile col potere temporale. Sarà forse per questo che Cristo, consapevole di quanto le idee possano essere distorte quando tramutate in scritti, preferiva predicare con parole ed opere, e nell' episodio della lapidazione della Maddalena scrive emblematicamente qualcosa sulla sabbia.  
La Chiesa quindi non sta tutt' oggi applicando proprio il contrario di quanto afferma a parole, contribuendo così a quella che possiamo definire la "seconda crocefissione" del "Verbo", la parola fatta carne ? Non sta attuando il disegno e la volontà prettamente temporale del potere, predicando a parole una legge di amore ma contribuendo coi fatti alla diffusione di una fede materialistica e di un dogma autoritario ?  Nel vangelo di Giovanni è riportato più e più volte tale tema, ossia dell' adorare in "spirito e verità", contrapposto all' ottusa e mal interpretata osservazione dogmatica dei testi sacri, proprio e soprattutto da parte dei Giudei che così facendo addirittura "non riconoscono il Cristo", nonostante egli faccia ampi riferimenti e citazioni proprio alle stesse scritture. E non si sta oggi semplicemente riproponendo col mondo sedicentesi "cristiano" proprio quanto allora accaduto nei confronti dei Giudei, sedicentesi il popolo di Dio ?

IL PADRE NOSTRO
"... un'analisi   più   attenta   comprova  che  la  conversione dell'Europa al cristianesimo è stata in larga misura fittizia;  e  che si  potrebbe  tutt'al  più  parlare  di  una  limitata  conversione al cristianesimo tra il dodicesimo e il sedicesimo secolo,  mentre per  i secoli   precedenti  e  successivi  la  conversione  è  stata,   nella stragrande maggioranza dei casi,  soltanto a un'ideologia,  oltre  che una  sottomissione,  più  o meno effettiva,  alla Chiesa;  essa non ha comportato un mutamento interiore,  cioè della struttura caratteriale, eccezion   fatta   per  un  certo  numero  di  movimenti  genuinamente cristiani.
Durante i quattro secoli che s'è detto,  l'Europa fu dunque sottoposta a un iniziale processo di cristianizzazione; la Chiesa, cioè, tentò di imporre  l'applicazione  di  principi cristiani per quanto riguarda la proprietà, i prezzi delle merci e l'aiuto ai poveri.  Si assistette al  sorgere  di  molte sette e di capi religiosi parzialmente eretici,  in gran parte per l'influenza del misticismo che esigeva  il  ritorno  ai  princìpi del Cristo,  tra i quali la condanna della proprietà privata". ( Fromm, "Avere o Essere?" )
L' insegnamento di Cristo era dunque troppo pericoloso per il potere dell' epoca per poter essere liberamente predicato, e non venir distorto in qualche modo dalla Chiesa ufficiale ? Perchè tanta paura e tanto accanimento nei confronti dell' eresia e degli eretici, se essi non desideravano altro che tornare al cristianesimo delle origini ? Quanto ci è stato nascosto, quanto variamente distorto delle vere parole di Gesù ?
Senza bisogno di essere complottisti, vediamo per esempio nel semplice "Padre Nostro" quanto le parole tramandate non siano affatto applicate, a partire dalla Chiesa stessa, e come tale preghiera sia stata ridotta ad una vuota giaculatoria, i cui principi non solo non vengono applicati, ma viene messa in pratica proprio la loro negazione, il loro contrario:

   - Sia fatta la Tua volontà:  ma QUALE volontà sta davvero facendo la Chiesa ? Non forse proprio quella materialistica e temporale del Potere, dell' Oppositore visto nella precedente lettera ?

   - Dacci oggi il nostro pane quotidiano:  eppure la Chiesa non fa nulla di veramente concreto, che ne so, per la fame in Africa; non denuncia apertamente le vere cause e dinamiche del problema, limitandosi ad interventi "caritatevoli" palliativi e di facciata.

   - E rimetti a noi i nostri debiti:  le religioni SANNO quanto diabolico sia il Debito e come esso conduca alla schiavitù, tanto che anticamente istituirono i "giubilei", coi quali oltre ai peccati morali si rimettevano anche i debiti materiali. L' unica volta in cui Gesù si arrabbiò veramente non fu tanto contro i suoi torturatori ( "Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno" ), quanto contro i mercanti nel tempio, di cui ribaltò furiosamente i banchi di cambio, cacciandoli. Eppure oggi non è rimasta traccia della pratica di cancellazione del debito, che anzi vien fatto montare a dismisura fino a creare il corrispettivo di una moderna schiavitù. Oggi la Chiesa tace completamente dinnanzi alla dinamica truffaldina del cosiddetto "Debito Pubblico", vero espediente occultato alle genti, con cui il Potere tramanda e rinnova sè stesso, costringendo la Storia a ripetersi in modo circolare secondo i dettami di un falso ciclo economico-produttivo che prima dà e poi toglie, che dapprima favorisce un certo sviluppo per poi privarne dei benefici la popolazione, trasferendoli ai pochi dominanti. E creando a seguire le crisi economiche e sociali, la povertà, il disagio, il malessere, ed infine la guerra e la morte.

   - E non ci indurre in tentazione:  eppure la Chiesa è la prima ad essere indotta nella tentazione materialista, e a sua volta invogliare in tal direzione chi ne segua l' esempio: uno per tutti, basti il già citato esempio dell' istituzione dello Ior.

   - Ma liberaci dal Male:  Gesù disse: "La Verità vi farà liberi", eppure la Chiesa non condanna proprio la mancanza di ricerca interiore e consapevolezza personale, mancanza che anzi alimenta in favore dell' osservanza acritica dei suoi dogmi ? Il peccato diventa così la disobbedienza alla sua autorità, più che l' inosservanza della nuova legge portata dal Cristo.   "Quello  di  peccato,  nel convenzionale senso teologico e secolare del termine,  è un concetto che si colloca nel  contesto  della  struttura autoritaria,  la  quale  a  sua  volta  appartiene  alla  modalità  di esistenza secondo l'avere. Secondo questa concezione, il nostro nucleo umano non risiede in noi stessi,  bensì nell'autorità  alla  quale  ci  sottomettiamo". ( Fromm, "Avere o Essere?" )

E tutto questo guardando solo al semplice Padre Nostro !  
     

IL NOME DELLA ROSA
Se tanto mi dà tanto, viene spontaneo pensare a quanto forte dovesse essere la tentazione, da parte della gerarchia ecclesiastica, a tacere o storpiare parti del Verbo quando il potere imperiale decise di fare del cristianesimo la propria dottrina ufficiale. A quali e quante saranno state le pressioni e/o imposizioni in tal senso, pensando anche a quanto la Chiesa dell' epoca fosse tutt' uno coi poteri temporali di imperatori e sovrani, e quanto lo stesso Papa ricoprisse un enorme potere temporale. Il dubbio è più che legittimo, ed il film "Il nome della rosa" ( vedi questa scena ) porta la nostra attenzione proprio su questa eventualità: sull' eventualità che un qualsiasi padre Jorge, al tempo in cui la memoria storica e culturale era affidata all' opera di traduzione e trascrizione degli amanuensi benedettini, avrebbe potuto nascondere parte della verità in ossequio alle esigenze del potere e dell' autorità costituita. Nel film si porta l' esempio di un' opera di Aristotele ( inesistente nella realtà ), per affermare quanto il "riso" potesse essere un temutissimo nemico per il dogma medioevale che si reggeva principalmente sul terrore e sulla paura: ridere significava semplicemente mettere in dubbio tale dogma ed i suoi tetri pilastri. Ed il cristianesimo che ci è stato tramandato nei secoli è in effetti un credo che si basa più sull' autorità e sulla paura, che non sulla fiducia e sull' amore predicati dal Cristo. Ancora una dottrina dell' Avere, anche se camuffata da Essere. Ovvio che nel medioevo sia sorta tanto forte l' esigenza dell' eresia, eresia che in seguito si "ufficializzerà" nel Protestantesimo. E siamo alle solite, al solito discorso già visto in una precedente lettera, per cui intenti anche buoni e nobili, e brandelli di verità, al momento in cui vengono convertiti in struttura ufficiale vengono rivestiti di un' ideologia di comodo, rivendicante per sè l' unica verità, finendo solo col confondere, dividere e contrapporre ... e magari perseguire nascostamente proprio gli stessi materialistici interessi di fondo cui l' idea originaria si era ribellata.  

SINTESI, E DIVERSA IPOTESI
Eppure, anche in questo discorso, ci troviamo innanzi i soliti estremi opposti, ed ancora una volta occorre un' ulteriore sintesi per arrivare a qualcosa di veritiero. Se da una parte è vero che, storicamente parlando, la chiesa temporale si sia spesso e volentieri schierata col potere costituito, è anche pur vero che non bisogna fare di ogni erba un fascio: sono sempre esistiti per esempio sacerdoti cattolici che si sono aspramente battuti per  una maggior coerenza della chiesa, pur operando all' interno di essa. Sono sempre esistiti missionari e sacerdoti modello, giunti a dare anche la vita pur di mettere in pratica un autentico comportamento di carità, di soccorso, di amore, di coerenza con le parole predicate. Una Chiesa cattolica opportunamente ripulita dal suo malcostume temporale, e che torni alla piena osservanza del vero verbo predicato dal Cristo, potrebbe a tutti gli effetti diventare il traino comportamentale sia del cristianesimo che dell' intera religiosità globale.

Ma occorre fare un' ulteriore ipotesi, ossia che la Chiesa stessa sia in evoluzione, per il semplice motivo che il gregge, la massa della gente non sarebbe stata pronta a recepire nella sua interezza il messaggio di Cristo. Il che è ciò che afferma apertamente anche l' evangelista Giovanni in vari passi del suo vangelo, parlando del Paraclito che sarebbe venuto a dire verità ancora nascoste, non essendo la gente ancora in grado di reggerne il peso. Il Cristo risorto appare agli Apostoli, e certamente prima della sua ascensione comunica loro quelle verità che erano pronti a recepire, verità che sarebbero state disponibili alla chiesa.  Contestualmente Cristo annuncia anche la venuta del Paraclito, a rivelare ulteriori verità e ad istruire direttamente ogni singolo uomo in grado di sostenerne il peso.
Di conseguenza va da sè che la Chiesa, fondata dagli apostoli, è detentrice di un maggior grado di verità, che sarà chiaramente rivelata solo al momento opportuno.  Ciononostante la Chiesa ce ne parla in modo figurato e traslato, esattamente come si fa per esempio coi bambini dovendo spiegar loro il concepimento: si ricorre ad immagini, esempi meno crudi, trasposizioni di fantasia sia per fornir loro un modello di riferimento comunque valido, ma preservarli al tempo stesso da una troppo cruda realtà che non sarebbero in grado di accettare, concepire e raffigurarsi. Il disegno di educazione è evolutivo, e comporta che certe verità vengano fornite ai bambini in modo figurato e traslato finchè, crescendo, non possano essi stessi arrivare a comprenderle appieno, senza più bisogno di intermediari. E' ancora il concetto dell' Autorità Razionale che tende amorevolmente a "far crescere", a rendere simile a sè, ad eliminare le distanze esistenti tra maestro ed allievo. Questa la funzione della vera chiesa: tramandare e predicare il Verbo, la cui verità trascende i comportamenti assai poco nobili e veritieri di tanta parte del clero, e testimoniare il Sacrificio di Cristo, "per il bene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa".

Oggi vediamo un Papa che molto si sta muovendo e prodigando in tal senso: stiamo dunque a vedere, nella speranza che l' intero clero accolga il messaggio di profondo rinnovamento, il desiderio di pulizia e onestà in più riprese chiaramente e direttamente espresso dal pontefice. "Ascolta Israele" fu l' esplicito invito già rivolto dal Cristo al suo popolo prediletto: che l' Israele attuale, sia quello metaforico e allargato della chiesa, che quello di nazione storica reale, non siano di nuovo ciechi e sordi a tale invito. 
E la popolazione presti comunque maggior attenzione al Verbo predicato e al significato del Sacrificio della croce, che non ai comportamenti erronei degli pseudo-profeti, di coloro che non vivono nell' esempio pratico ciò che predicano a parole, finendo con lo svilire il messaggio stesso, con l' allontanare le persone dalla chiesa, coll' intaccare, come fa una mela marcia, l' intero cesto di frutta buona.
Sono soprattutto i semplici e gli umili che si rivolgono speranzosi alla chiesa: le persone senza potere, un esercito di derelitti, sofferenti e spesso vessati, un' "armata brancaleone" senz' armi, senza mezzi, senza altra forza se non il desiderio ardente che le cose cambino. Chi si approfitta ignobilmente di tanta semplicità ed onestà va spedito a casa, perchè danneggia e compromette tutto, delude proprio quegli "ultimi" che Cristo chiamava a sè, spingendo inoltre gli spiriti meno ingenui e più disincantati a porsi domande che inevitabilmente finiscono con l' allontanarli dalla Chiesa.
Ripeto: queste persone vanno allontanate, perchè non fanno altro che confondere le idee alla gente, anche la più ben disposta, la più fondamentalmente onesta, e soprattutto gli spiriti evoluti che cercano la verità, e restano sconcertati e confusi dallo iato esistente tra parole e fatti.
Comportamenti erronei che arrestano in questo modo proprio quel compito di educazione, e l' attuazione di quel disegno evolutivo Divino a cui sarebbero preposte. Disegno di evoluzione anche storica e sociale, e non solo spirituale, cui accennava il Vico col suo concetto di "Provvidenza Storica", o l' apostolo Giovanni parlando del Paraclito che, per nostra fortuna, sarebbe intervenuto direttamente ad istruire l' uomo, rivelando progressivamente ulteriori verità a chi sia man mano in grado di sostenerle. I tempi sono maturi: speriamo quindi vivamente in questa azione di rinnovamento, nell' attesa che giunga il paraclito ad istruirci singolarmente, e nell' attesa della Sua venuta.   

E' L' AMORE CHE CONTA
Anche dalle poche e semplici osservazioni qui esposte, ce n'è abbastanza per riflettere a lungo. Ma forse è proprio per questo che il Cristo ha voluto indicare un insegnamento semplice, che fosse comprensibile e accessibile a tutti, e particolarmente ai più semplici ed umili: il suo "amatevi gli uni gli altri" non ha bisogno di interpretazioni cervellotiche, si mostra limpido e lineare nella sua chiarezza e si intende immediatamente alla luce del cuore più che a quella della difficile interpretazione dei testi e dei comportamenti erronei di dubbi profeti, che ci forniscono un esempio vissuto che andrebbe fortemente messo in discussione e radicalmente ripulito. Una legge per l' appunto dimostrata dal Cristo con l' estrema coerenza del suo vivo comportamento e non con vuoti richiami ad una qualche regola autoritaria ed esterna. Un "comandamento nuovo" che fa direttamente appello alla legge già scritta dentro di noi, e del quale ci possiamo pienamente fidare proprio in quanto esprime e vuole le stesse cose che intimamente vogliamo anche noi, una nuova legge che esprime il vero punto cui far riferimento nel difficile compito di separare il bene dal male. Un consiglio, un richiamo più che un comandamento, di indubbia verità in quanto semplicemente "lo sentiamo" tale, se davvero riusciamo ad ascoltare noi stessi.