Certo lascia quantomeno perplessi constatare quanta poca coerenza esista nella chiesa tra le parole di Cristo, che essa predica, e la loro fattiva messa in opera. Già il semplice fatto che il sedicente "Cristianesimo" si sia suddiviso in differenti dottrine (Cattolicesimo, Protestantesimo, Ortodossia) ognuna delle quali rivendica per sè l' "ufficialità" e la "verità", è un paradosso se confrontato con l' insegnamento di Gesù, insegnamento a carattere universale. Ma l' uomo si sa è più propenso a seguire sempre la facile, diabolica tentazione del darsi etichette esteriori in base alle quali identificarsi, dividersi e contrapporsi, piuttosto che accettare l' idea di amore universale predicata da Cristo. E' più propenso a contaminare le sue parole con la "propria" legge, o comunque interpretarle in tal senso: un senso secolare che viene quasi sempre contaminato e distorto da interessi materiali e terreni, che poco hanno di spirituale e celeste. Fede e religiosità non sempre infatti vanno di pari passo, ed anche un ateo può essere sostenuto da una fortissima fede: con "fede" va infatti intesa la somma di valori, idee, e relativi comportamenti che ognuno sceglie a guida del proprio orientamento nell' esistenza: TUTTI, quindi, indistintamente tutti agiamo "con fede", e come abbiamo visto più volte è molto facile per il Sistema infiltrarsi in tale sistema valoriale, fino a sostituire completamente quella che dovrebbe essere la fede nel naturale sviluppo umano verso il suo bene, con quella negli interessi del sistema stesso, ed uno sviluppo innaturale verso il male dell' uomo. Per dirla con Fromm: "Le nostre motivazioni, idee e credenze consce sono un miscuglio di false informazioni, preconcetti, passioni irrazionali, razionalizzazioni, pregiudizi, sul quale galleggiano brandelli di verità dando la sicurezza, per quanto illusoria, che l'intera mistura sia reale e vera". In generale quindi possiamo dire che noi tutti agiamo "con fede" principalmente a favore di una legge, una dottrina dogmatica e comportamentale scritta in qualche libro "all' esterno" di noi, invece che favorire la scoperta e lo sviluppo della legge già scritta "dentro" di noi, senza la quale non solo qualsiasi Utopia, ma nemmeno qualsiasi normativa di civile convivere sarebbe possibile.
Ma la Chiesa non era sorta proprio per salvaguardarci da questo pericolo ? Non dovrebbe essa predicare "con parole ed opere" una fede nella parte più spirituale e migliore dell' uomo, non dovrebbe farsi capire con semplicità e chiarezza anche agli ultimi, mostrarsi con l' esempio ai semplici aldilà delle difficili interpretazioni dei testi, non dovrebbe costituire quel "buon pastore" posto a guida e protezione del suo gregge ? E non è invece storicamente successo che essa, se non proprio combaci, ma si sia quantomeno spesso schierata proprio a fianco di quei "cattivi pastori" descritti fin dalla prima lettera, quelli che ingannano il gregge contribuendo a perpetuare il controllo ed il dominio dei pochi sulle moltitudini ?